lunedì 1 febbraio 2010

Arrivederci Jerome David Salinger



Caro Jerome,
pochi giorni fa sei morto.
Lo dico così, senza retorica e senza troppe e ricercate parole.
Sei morto come uno dei tanti vecchi 91enni che muoiono ogni giorno. Dentro o fuori dagli ospedali di quell' America oggi così diversa da quella che ha raccontato nel tuo libro. Sei morto in silenzio forse, o per lo meno pubblicamente in silenzio; come hai sempre fatto, coerente con la scelta di non farti più sentire. Non eri personaggio pubblico in qunato lontano dai media, tabloid o dalla vita pubblica e culturale americana. Ma forse proprio per questo mai tanto acclamato,ricercato, letto e riletto,mitizzato.
Intorno a te, alla tua figura d' uomo schivo e un po' antipatico, semplice quanto geniale, si sono sprecate leggende metropolitane e cacce al tesoro senza risultati. In guerra hai conosciuto Hemingway che ti considerava "di un talento straordinario", hai amato donne belle e giovanissime, scritto per il New Yorker, battagliato legalmente contro chi voleva pubblicare i fatti tuoi.
Certo, se andiamo a leggere la tua biografia su Wikipedia scopriamo cose che non ti danno gran merito, come il tuo essere una sorta di padre padrone con le donne, o il costringere chi ti sta vicino a vivere anch' esso nell' isolamento più estremo.
Ma per tutti i centinaia di motivi per cui ti si può ricordare, indipendentemente da molte faccende, sarai sempre "quello del Giovane Holden, romanzo semiautobiografico tra i più letti della storia.
La letteratura rende immortale, dicevano i latini, e avevano ragione! Sono passati quasi sessant' anni dalla pubblicazione ed è già un classico con la C maiuiscola, un libro che fino a pochi anni fa era un passaggio obbligatorio per adolescenti e non solo. Beh, Jerome, oggi le cose sono un po' cambiate,... ma fidati di un giovane insegnante che ti dice che i sedicenni d' oggi, quando ti leggono , non sono certo annoiati.
Quindi, ovunque ti trovi, cerca d' essere disponibile..... e non fulminare chi, preso d' una fogacità d' indagine letteraria, vuole vedere pubblicati i romanzi che in questi ultimi cinquant' anni hai nascosto nel cassetto.
Perchè,... a quanto si dice, dovrebbero essercene un po',..... dico bene Jerome?!
Simone Ariot

5 commenti:

  1. È proprio vero...il romanzo che stiamo attualmente leggendo, "il giovane Holden", non è per niente noioso e brutto come all'inizio pensavo, anzi devo ammettere che mi piace molto, sia la storia sia il modo in cui essa è scritta. Questo tipo di scrittura secondo me, non è per niente pesante, anzi è molto scorrevole anche se a volte è un po' ripetitiva. Sono d'accordo nell'affermare che Salinger rimmarrà sempre una leggenda della letteratura.
    Matteo Atanasio

    RispondiElimina
  2. Sono d'accordo con Matteo, il romanzo non è affatto noioso, spesso è anche divertente e interessante, devo dire però che ci sono alcuni pensieri che l'autore ha inserito che, a mio parere, poteva omettere.Salinger rimarrà negli annali della letteratura soprattutto per aver scritto il giovane holden, sebbene fosse stato una personalità chiusa e solitaria ci sono stati anche registi che hanno deciso di ispirarsi a lui per i loro film, con riferimento al Scoprendo Forrester ovviamente.
    Giovanni Munaretto

    RispondiElimina
  3. Questo mi ricorda molto "Scoprendo Forrester"; non sarà mica venuto dalla vita di Salinger lo spunto al regista per girare il suddetto film?
    Checchessia, mi interessa/affascina molto la scelta di uno scrittore di ritirarsi dopo aver scritto un unico best-seller, che fissa magari lo standard per i decenni a venire...(e il libro in questione l'ha fissato eccome).
    Non dico che mi piacerebbe emularlo (l'idea di scriver un best-seller si); sto solo ragionando su questa scelta: perchè mai una persona dovrebbe ritirarsi dalle scene quando c'è appena arrivato? Magari perchè lui stesso non apprezza il suo operato; come il Manzoni, che rinnegò di essere lui l'autore del celebre romanzo, per poi giungere ad odiarlo. Non l'avrà mica odiato per averlo "ripudiato" dopo aver visto il suo successo (questo ha fissato lo standard addirittura per secoli...)???
    Dal Zovo Luca
    P.S.:nel tempo intercorso fra scrittura e "pubblicazione" di questo commento munaretto mi ha anticipato sul discorso di Forrester..uff

    RispondiElimina
  4. Anche io sono d’accordo con Matteo. Il giovane Holden è un romanzo di formazione molto scorrevole, che rispecchia un po’ l’idea di libertà che tutti desideriamo. Lo preferisco ai Piccoli Maestri soprattutto perché il linguaggio che è stato usato dall’autore rende più piacevole e rilassante la lettura.
    Giulia Vigolo

    RispondiElimina
  5. Proprio strano J.D. Salinger... il servizio su tg3 dice molte cose interessanti che non mi sarei mai immaginato...
    Ascoltandolo, mi sono convinto ancor di più che "Il Giovane Holden" sia una specie di autobiografia: anche a Salinger, come al Caulfield, non piaceva stare in mezzo alla gente; probabilmente il fatto di diventare famoso, andare a programmi televisivi e/o essere intervistato da persone che magari non hanno mai nemmeno sfogliato il suo romanzo più famoso lo deprimevano a tal punto che ha preferito rintanarsi in casa e scrivere solamente per il gusto di farlo... la sua scelta probabilmente è stata influenzata anche da altri fattori, ma quest'ipotesi è la prima a cui ho pensato guardando il servizio. Finisco dicendo che sarebbe molto interessante se tutti i suoi elaborati scritti negli anni di "autosegregazione" venissero pubblicati, anche se Jerome avrebbe molte cose in contrario!!!

    Luca Mattarolo

    RispondiElimina