mercoledì 24 febbraio 2010

Lettera a Holden


Caro Holden,

ho letto le tue avventure nell’edizione Einaudi del ’61 tradotto da Adriana Motti. Cito la traduttrice perché mi ha irritato l’uso continuo di molti termini che vorrebbero simulare un linguaggio giovanile che però oggi non usa nessuno. Questo aspetto formale è fondamentale in un testo scritto. Sono sempre stato dell’idea che i film vadano visti in lingua originale e probabilmente dovrebbe essere così anche per le opere letterarie, soprattutto per quelle che hanno un linguaggio gergale. Credo che la traduttrice abbia usato termini che forse i giovani dell’epoca usavano in Italia, ma il linguaggio giovanile varia moltissimo non solo nel tempo ma anche nello spazio.

Veniamo adesso alla sostanza. Forse mi ha irritato, più dei termini, il tuo nichilismo, il fatto che non ti vada bene niente e che non ti piaccia nessuno, continui a criticare tutto e tutti. Sei da solo a New York e nonostante ciò non fai altro che lamentarti, quando invece hai solo da approfittare dell’occasione. Io al tuo posto probabilmente avrei fatto molte cose di quelle che hai fatto tu ma avrei cercato di vedere i lati positivi. Invece di essere allegro e felice sei depresso costantemente. Esci con persone (Sally) che nemmeno ti sono molto simpatiche e anzi, sembra addirittura che le odi, e finisci per litigare con loro, deprimendoti ulteriormente. Credo che il problema sia in te, non in ciò che ti circonda, non nella povera Sally. Ti aspetti molto dalle situazioni e dalle persone che incontri senza accorgerti che l’attore principale sei tu.

Secondo me dovresti essere meno passivo e essere propositivo, anche affrontando situazioni difficili: invece di brontolare tra te e te sui comportamenti di Ackley, digli apertamente ciò che pensi. A mio avviso ti crei la maggior parte dei tuoi problemi da solo, trovando qualcosa di negativo in tutto quello che ti passa sotto gli occhi.

Stefano Niero

5 commenti:

  1. Questa lettera di Stefano a Holden ci dimostra proprio quanto, lo stesso personaggio, possa apparire in tantissimi modi diversi ad ognuno di noi. Se ogni menbro della 2Ast scrivesse una lettera al protagonista del romanzo che stiamo leggendo ne verrebbero fuori veramente di tutti i colori. Io penso che questo ragazzo voglia sostanzialmente fare tutte le cose che molto probabilmente avrebbe fatto nel giro di qualche anno in pochi giorni e approfitta del tempo che li rimane prima che i suoi genitori vengano a saper della sua espulsione. Il suo comportamento se da un lato si può definire poco responsabile, dall'altro si può riconoscere i quello tipico dello spirito libero di un ragazzo della sua età. Ed è proprio per i diversi punti di vista, per il diverso modo in cui ognuno di noi interpreta ogni suo gesto e ogni sua riflessione che ad alcuni può stare simpatico mentre ad altri assolutamente antipatico.
    Alessia Zaroccolo

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  2. Devo dire che condivido molto questa lettera: dal fatto che Holden odia tutto e tutti a quello che è lui che si crea problemi che nemmeno esistono.
    Forse di questo personaggio particolare salverei solamente l'umorismo, quando non è eccessivo. Qualche passaggio a mio avviso è abbastanza divertente, solamente che la maggior parte delle volte si perde nei suoi discorsi pseudo-filosofici! Poi (ma questo forse è colpa dello scrittore) non sopporto le continue ed estenuanti ripetizioni...
    Spesso vorrei trovarmi là a New York e spaccargli la testa! Beh no dai, sotto sotto un po' non si riesce a non voler bene a questo povero Cristo! Quindi penso che sopporterò, penso come Stefano, lui e il suo carattere fino alla fine del romanzo.
    Luca Mattarolo

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  3. Anch'io come Luca condivido le idee di Stefano espresse nella lettera. Holden è uno con cui non vorrei mai avere a che fare, non gli va mai bene nulla. E poi trova sempre pretesti per litigare, e se non li trova li inventa. Poi si perde troppo nei suoi pensieri, si pone una marea di problemi che nemmeno un pensionato arriva a farsi. Per esempio la domanda che più mi ha lasciato basito posta dal Holden è stata quella riguardante le anatre del lago di Central Park. Ma scusa, perchè diavolo pensi alle anatre se hai già un mucchio di problemi tu di tuo? Problemi oltretutto in continuo aumento. Sul serio quello lì dovrebbe farsi vedere da uno strizzacervelli, ma uno di quelli bravi anche.

    Gian Marco Carlan

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  4. Holden è sicuramente un ragazzo particolare, pieno di paranoie e di pessimi punti di vista. Sicuramente se una persona lo incontrasse ne trarrebbe che è una persona antipatica e di fatti diverse persone che lui riteneve amiche finiscono per allontanarsi da lui. Sono d'accordo con la lettera di Stefano e credo che dica tutto riguardo Holden. Bel lavoro Stefano!!!

    Lombarda Diego

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