giovedì 25 febbraio 2010

Riflessione sul cambiamento e sul diventare diversi


“La cosa migliore di quel museo era però che tutto stava sempre allo stesso posto. Nessuno si muoveva. … Nessuno era mai diverso. L’unico a essere diverso eri tu. Non è che fossi molto più grande né niente di simile. … Era solo che eri diverso, ecco tutto.“

Da: “Il giovane Holden”, pagina 142


Come possiamo non essere d’accordo con Holden, su questa sua considerazione? “Sei diverso, sei cambiato”, chi non se lo è sentito dire almeno una volta?
Con questi suoi pensieri ci fa riflettere su quanto viviamo in uno stato precario. Soprattutto noi ragazzi, molto più degli adulti, cambiamo in continuazione: uno sguardo, una parola, una sgridata o un semplice gesto bastano per farci diventare diversi, a volte completamente, dalle altre persone. Non passa un secondo senza che piano piano evolviamo per diventare le donne e gli uomini che saremo in futuro. Inoltre la nostra società che corre ad un ritmo altissimo, al quale peraltro è difficile stare dietro, ci fa mutare in modo ancora più repentino, senza preavviso. Lasciando spiazzati noi stessi e tutti quelli che ci stanno attorno.
Nonostante ciò molti ritengono di non poter cambiare, rimangono quindi chiusi ed escludono ogni possibilità di miglioramento. Io trovo che comunque questo loro atteggiamento sia inutile, perché per quanto poco e per quanto lentamente, tutti diventano diversi. In fondo cambiare, nella maggioranza dei casi, è una cosa positiva: camminare, essere educati, scrivere, sono tutte cose che giorno dopo giorno ci hanno trasformati radicalmente.
A contrario di quello che dice Holden, trovo che il fatto di vedere che tutto era sempre allo stesso posto non sia “la cosa migliore”. Il cambiamento è una cosa di cui andare fieri: tutte le scoperte, le nuove esperienze, le piccole conquiste di ogni giorno, ci fanno sentire orgogliosi di noi. Il fatto di cambiare e essere diversi, anche da un momento all’altro, è indispensabile. Se non ci mettessimo in gioco ogni giorno, ma ci accontentassimo di quello che abbiamo e quello che siamo, rimarremmo sempre fermi allo stesso punto a fare la stessa cosa per anni, come le attrazioni del museo.

Federica Magnabosco

5 commenti:

  1. Sono d’accordo con te nel pensare che cambiare sia positivo. Un mio insegnante delle medie ci diceva che la persona che siamo adesso è diversa dalla persona che eravamo due minuti prima. In ogni momento qualcosa in noi cambia, altrimenti saremmo burattini senza sentimenti.
    Giulia Vigolo

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  2. Bel post, veramente, molto profondo. Concordo pienamente con quanto hai detto Federica, ma penso anche che non sempre cambiare sia una cosa positiva. Certo spesso è così, ma non sempre vale l'equazione: "diventare diverso" = "miglioramento". A volte cambiamenti dettati dalla società ci spingono ad essere delle persone peggiori rispetto a quelle che eravamo anche solo un attimo prima: sta all'individuo stesso capire quali cambiamenti possono davvero far migliorare e quali è meglio evitare, e non sempre è facile capire quale sia la strada giusta e quale quella sbagliata...

    Luca Mattarolo

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  3. Concordo sia con il post di Federica sia con il commento di Giulia: noi cambiamo in ogni momento perchè anche la più piccola delle nostre scelte, ci condiziona, seppur in minima parte. Spesso molti o sono troppo cauti nelle loro scelte spesso rimettendoci, perdendo occasioni uniche invece altri sono troppo impulsivi, rischiando così di rovinarsi.

    Gian Marco Carlan

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  4. Il post è molto bello e piuttosto profondo. Tuttavia concordo con Luca quando dice che non è vero che il cambiamento è sempre positivo. I cambiamenti in una persona sono continui, alcuni più consistenti degli altri, ma sono continui. Una persona cambia per i più svariati motivi, ma non sempre positivamente. Inoltre c'è anche da stabilire cosa si intende per cambiamenti positivi o negativi; il giudizio è piuttosto soggettivo, anche se non completamente. Tuttavia quello che dice Luca nell'ultima parte del commento non lo condivido in pieno: è vero che dovrebbe stare all'individuo capire quali cambiamenti sono positivi e quali no, ma io penso che i cambiamenti una persona non li scelga, più che altro non li può controllare più di tanto (in certi casi solamente, ma sono spesso i cambiamenti più consistenti).

    Stefano

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  5. Fa riflettere veramente questo post! Concordo con quanto detto dai miei compagni: il cambiamento non è sempre fonte di miglioramento; spesso si cambia di meglio in peggio causa di un amico sbagliato o di tutta una serie di situazione in cui si è costretti a vivere e, che per un motivo o per l'altro, ci portano a cambiare. Alcune volte è triste assistere alla metamorfosi di alcune persone e mi è capitato di stare anche male per questo; altre volte è bello vedere come un amico sia cambiato in meglio e ci si chiede pure quali siano state le ragioni. Cerchiamo, quindi, di evolverci sempre e di cambiare ma cerchiamo di farlo sempre in meglio in modo da non deludere mai chi ci sta intorno e chi ci vuole bene.
    Alessia Zaroccolo

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