lunedì 15 marzo 2010


IL SUCCESSO EDITORIALE DE “IL GIOVANE HOLDEN”

È assodato che “Il Giovane Holden” è stato uno de più grandi best-seller della storia della letteratura, ma la domanda è: perché? Cosa ha spinto milioni di persone in tutto il globo a leggere quest’opera apparentemente anonima? Ebbene i motivi hanno riscontro in praticamente qualsiasi recensione edita sul romanzo: uno dei tanti cavalli di battaglia che Salinger ha messo in campo è la frustrazione del protagonista, in cui ognuno vede rispecchiata la propria rabbia; la qual cosa è poi un potente veicolo per l’immedesimazione nel protagonista, che ne ha decretato l’indubbio successo. Volendoli elencare (i cavalli) abbiamo poi l’assiduo uso di “slang”, che neanche a farlo apposta ha un riscontro immenso sui lettori giovani, che ne fanno uso a loro volta. Non a caso questo è un romanzo scritto ed edito per i giovani; è fuor di dubbio che un anziano il quale leggesse “Il Giovane Holden” lo troverebbe rozzo, tuttavia –e porto pure la mia testimonianza- se a leggerlo è un ragazzo/a, l’effetto che si ha è diametralmente opposto. Ma ad attirare la mente dell’adolescente, palesemente bramosa del coetaneo, è sopra ad ogni cosa il senso di ingiustizia che si può percepire ad ogni pagina, in particolare quando il protagonista Holden parla con la sorella delle ipocrisie e convenzioni del mondo degli adulti, alle quali vuole sottrarsi. Il protagonista è il ritratto di ogni sedicenne-diciassettenne, alle prese con i turbamenti di quell’età, ed è solo grazie alla sorella Phoebe che viene posto un freno alla ribellione di Holden verso gli adulti, grazie all’innocenza tipica dei bambini, che ancora nulla sanno sul mondo preconcetto dei genitori. Holden -e il suo rifiuto delle convenzioni e degli stereotipi- è presto diventato un modello, uno stile di vita per le generazioni a venire, come ad esempio gli hippies.Una frase che per tutte può esprimere tutto il “disprezzo” che Holden prova è, per ironia della sorte, una domanda banale, a qui tuttavia nessuno si degna di rispondere, e questo come tante altre cose del genere sono la scintilla che fa scoppiare la ribellione in Holden: “Che fine fanno le anatre del lago di Central Park South quando questo gela d'inverno?”. Banale, forse, ma tutto il rifiuto che il protagonista percepisce verso di se dalle persone cui rivolge questa domanda sarà poi il fondamento della reticenza che lo accompagnerà durante tutto il racconto. Non è forse vero che anche noi, da giovani, abbiamo vissuto quest’esperienza? Non ci sentiamo forse tutti accomunati ad Holden da una commiserazione subconscia? Infatti, non è un caso che questo libro abbia venduto 60 milioni di copie…
Edited by: Dal Zovo Luca

10 commenti:

  1. Cavolo, non credevo così tante! E' stato veramente un successone 'sto romanzo.

    Nemanja Rajic

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  2. attenzione ci sono diversi errori di battitura , in più devi mettere in corsivo le parti virgolettate

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  3. Secondo me il libro ha venduto così tanto perchè, in fondo in fondo, riflette almeno un po' lo stato d'animo di tutti i giovani e per questo si è rivelato, in qualche modo, un punto di riferimento per tutti gli adolescenti.

    Alessandro Bregalda

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  4. Sono d'accordo con Alessandro, il successo di questo libro è dovuto molto alla possibilità di far immedesimare il lettore nel personaggio, questo romanzo rispecchia poi lo stato d'animo delle generazioni adolescenti, e si rivolge ad esse in modo coerente e adatto per mezzo di uni stile di scrittura moderno e molto scorrevole.

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  5. Beh il successo editoriale di un libro può dipendere da molteplici fattori: sicuramente è molto significativo l'aspetto riguardante l'immedesimazione del lettore nel protagonista; leggere un libro e riconoscersi in ciò che fa o pensa la persona di cui vengono narrate le vicende è un po' come ascoltare una canzone e trovare nelle parole e nelle emozioni dell'autore anche le proprie: penso sia proprio questo il motivo scatenante che rende un libro o una canzone il/la preferito/a di molti ragazzi, di una generazione e, in alcuni casi come questo de “Il Giovane Holden”, un successo senza tempo.
    Alessia Zaroccolo

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  6. Per carità, io non sono assolutamente d'accordo con il pensiero di Holden (come non sono d'accordo con il pensiero di Alex, di cui abbiamo recentemente letto le vicende su "Jack Frusciante è uscito dal gruppo"), tuttavia non posso negare il fatto che le sensazioni di disprezzo provate da Holden nei confronti della gente dei suoi anni siano state ben descritte da Salinger.
    Penso che sia proprio per questa sua caratteristica di saper descrivere bene gli avvenimenti avvenuti solo nell'arco di 3-4 giorni, conditi ovviamente con i commenti spesso taglienti di Holden, che questo libro ha avuto molto successo.

    Gian Marco Carlan

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  7. Penso propio che Salinger abbia avuto una grande idea quando decise di scrivere questo libro. Le molteplici novità nel modo di scrivere questo romanzo lo hanno portato a farsi conoscere, ed è propio grazie a queste idee geniali, come l'inserire lo slang nel racconto o l'immedesimazione del personaggio, che il libro è stato tanto apprezzato o criticato.
    Post interessante, complimenti Luca!

    Lombarda Diego

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  8. “Il Giovane Holden” è uno dei romanzi di formazione che solitamente viene consigliato ai ragazzi. Il suo successo, secondo me, è stato favorito dalla descrizione particolareggiata degli avvenimenti. Infatti, troviamo diverse scene, alcune tristi, altre comiche. Già alle medie, nei libri di narrativa, trovavo parti di questo romanzo. È un fatto importante anche la stranezza del personaggio. Se compariamo Holden ad Alex di “Jack Frusciante” notiamo che, seppur simili, le vicende di Holden sono meno prevedibili e più fuori dal comune, come lo sono i suoi pensieri.
    Giulia Vigolo

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  9. Anch'io in alcuni punti mi sono ritrovato nei pensieri/atteggiamenti di Holden pur trovandone la maggior parte esagerati e concordo con quanto scritto nel post sul fatto che questo è un fattore che ha contribuito molto per la vendita delle sessantamilioni di copie... Azzeccato trovo anche l'esempio della domanda sulle anatre: una domanda banale, alla quale servivano pochi secondi per rispondere, ma che tutti gli adulti ai quali il Caulfield la pone snobbano. Ciò non fa altro che accrescere il rifiuto verso di loro da parte del protagonista, come scritto nel post, e penso che molti si ritrovino in questo, ovvero nell'essere ignorati o non ricevere l'attenzione desiderata dai "grandi"...

    Luca Mattarolo

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